Risorse giuridiche

GENNAIO-MARZO 2025

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In Austria, un recente rapporto del Ministero della Giustizia mette in luce mancanze nell’applicazione della Decisione Quadro sul Reciproco Riconoscimento di Sentenze in Materia Penale, che complicano il trasferimento delle persone detenute nel loro Paese d’origine, e raccomanda l’adozione di linee guida comuni a livello europeo.

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Sempre in Bulgaria, il recente caso di un prigioniero gravemente malato, morto un giorno dopo il suo rilascio provvisorio, dimostra ancora una volta che la mancanza di un meccanismo per la sospensione permanente di una pena detentiva per motivi di salute è una grave mancanza nel sistema giudiziario nazionale.

In Germania, la Corte Costituzionale Federale ha negato la richiesta presentata da un carcerato per l’accesso al suicidio assistito perché la motivazione fornita (una “mancanza di prospettive” a causa della lunga pena detentiva, in combinazione con l’età avanzata) era insufficiente.

In Moldavia, il Piano di Attività per l’amministrazione carceraria del 2025 include il trasferimento della responsabilità per l’assistenza sanitaria nelle carceri dal Ministero della Giustizia al Ministero della Sanità.

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In Ucraina, è stato costituito un Consiglio Consultivo di Esperti sotto l’autorità del Servizio Penitenziario. Malgrado ciò, la decisione di non invitare come membri del Consiglio nessuna delle più importanti ONG in materia penitenziaria, insieme al fatto che due dei gruppi di lavoro del Consiglio sono presieduti da funzionari amministrativi dalla reputazione controversa, precedentemente supervisori di strutture carcerarie classificate dal CPT come siti di tortura, mette in dubbio se il processo di riforma porterà ad un effettivo allineamento dell’Ucraina con gli standard europei.

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In Ungheria, la Corte Costituzionale ha determinato che persone detenute gravemente malate che fanno richiesta per gli arresti domiciliari hanno diritto ad un’udienza in presenza, se da loro richiesto. Ha anche sottolineato che le corti ordinarie giudicanti sul caso non sono vincolate al giudizio del medico del carcere sull’opportunità degli arresti domiciliari.

In Polonia, il Ministro della Giustizia ha presentato un progetto di emendamento che, tra le altre cose, mira ad estendere da 7 a 14 giorni il tempo a disposizione delle persone detenute per presentare reclami contro la violazione dei loro diritti nelle carceri. La Fondazione di Helsinki per i Diritti Umani considera la proposta insufficiente per migliorare la protezione dei diritti nelle carceri, poiché reclami presentati in ritardo potrebbero essere respinti a prescindere dalla gravità della violazione — inclusi casi di tortura.

In Romania, le persone detenute possono ora indirizzare richieste ed esporre reclami all’amministrazione penitenziaria tramite un sistema informatico disponibile in tutte le prigioni del Paese.

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In Portogallo, il Ministero della Giustizia ha annunciato piani per introdurre inibitori per segnali di cellulari e droni. La misura è parte di un piano più ampio volto al rafforzamento della sicurezza nelle carceri, a seguito di un’evasione nel 2024.

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Tradotto da Veronica Purro


Un ringraziamento speciale ai nostri membri e partner associati per la redazione collettiva di questa raccolta!

In collaborazione con

European Prison Litigation Network
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