Risorse giuridiche

APRILE-GIUGNO 2025

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In Belgio, un nuovo rapporto redatto dall’Ente Federale per la Parità e dal Meccanismo Nazionale di Prevenzione per le carceri ha rilevato la persistenza di carenze nei servizi di assistenza sanitaria per la salute mentale nelle prigioni, a dispetto delle denunce presentate da organi nazionali e internazionali nell’arco degli anni, e ha presentato raccomandazioni mirate.

In Polonia, il Commissario per i Diritti Umani ha sottolineato la necessità di modificare la procedura per informare i familiari in caso di peggioramento delle condizioni di salute delle persone detenute; le regole correnti infatti potrebbero impedire ai familiari l’accesso alle informazioni, qualora la persona interessata non sia in grado di prestare consenso a causa delle sue condizioni di salute.

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In Germania, un tribunale ha deciso che la revoca di un benefit legato alle condizioni di detenzione necessita di una giustificazione convincente. Il caso riguardava una persona trasferita da una stanza singola a una doppia in un ospedale psichiatrico giudiziario. Dato che le procedure per l’assegnazione di posti in ospedali psichiatrici giudiziari sono governate dalla Legge Federale per le Carceri, la sentenza è rilevante anche nel contesto carcerario.

Ancora in Germania, il tribunale ha rigettato la decisione amministrativa di un carcere di ridurre gli orari di apertura delle celle a causa di mancanza di personale, sottolineando che è responsabilità della prigione il pianificare il loro numero di dipendenti a seconda delle esigenze.

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In Ungheria, il Parlamento ha adottato una legge che aumenta le sanzioni in caso di reati per droga e riduce la libertà condizionale per i recidivi. Sorgono preoccupazioni sul fatto che la decisione di contrastare i reati legati alla droga esclusivamente aumentando le sanzioni possa portare a un aumento della popolazione carcararia senza ridurre in modo sostanziale l’uso di stupefacenti.

In Italia, una riforma del diritto penale ha introdotto nuovi reati e sanzioni più severe, anche per “rivolte carcerarie”, e ha ridotto le tutele per le donne incinte e madri detenute. È stata fortemente criticata per aver peggiorato le condizioni di sovraffollamento e per la sua adozione costituzionalmente discutibile.

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In Italia, il Ministero della Giustizia ha pubblicato delle linee guida indirizzate alle amministrazioni carcerarie locali per rendere effettivo il diritto delle persone incarcerate alle visite intime, riconosciuto dalla Corte Costituzionale nel gennaio 2024.

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In Bulgaria, I tribunali hanno assegnato livelli di compensazione incoerenti per la violazione di diritti, risultante da inadeguate condizioni di detenzione.

In Germania, la Corte Costituzionale Federale ha stabilito che la deportazione di un prigioniero in detenzione preventiva non porta alla conclusione dei procedimenti per libertà condizionale, considerato che la detenzione preventiva rappresenta una grave lesione al diritto di libertà personale.

Ancora in Germania, un tribunale ha stabilito che i prigionieri non hanno diritto all’emissione una ricevuta che confermi la consegna di richieste scritte al personale carcerario, stabilendo inoltre che è responsabilità dei prigionieri provare che la richiesta sia stata effettuata.

In Polonia, la Fondazione Helsinki per i Diritti Umani si è appellata al Ministro della Giustizia perché faccia in modo che tutti gli atti normativi del Servizio Carcerario siano ufficialmente pubblicati, sottolineando che tale pubblicazione è essenziale per assicurare certezza del diritto e responsabilità legale.

In Portogallo, un tribunale ha deciso che un giudice che ha partecipato nella deliberazione di una sentenza possa anche esaminare la richiesta di rilascio anticipato di un prigioniero.

Ancora in Portogallo, una corte d’appello ha deliberato di non avere competenza per il riesame di una decisione presa dalla Corte per l’Esecuzione delle Sentenze, rigettante una richiesta di permesso, perché tali decisioni sono comunicate oralmente. Questa sentenza contraddice la linea giurisprudenziale della Corte Costituzionale, che riconosce il diritto per le persone incarcerate di appellare tali decisioni. 

Infine, per quanto riguarda il Portogallo, un tribunale di appello ha determinato che le decisioni della Corte per l’Esecuzione delle Sentenze riguardanti i reclami per le sanzioni disciplinari emesse dai direttori delle carceri sono definitive e non appellabili.

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In Lituania, il Servizio Carcerario ha inaugurato una seconda unità specializzata dedicata a preparare le persone detenute con tendenze recidivanti al rilascio.

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In Ucraina, recenti rapporti di istituzioni statali denuncianti casi di tortura nelle prigioni (a PoltavaKharkiv e Kyiv) sono indicativi della presistenza del fenomeno, così come della crescente efficacia delle procedure mirate a combatterlo.

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За координації Юга де Сюрмейна та Беранжера Домінічі

Перекладено Софією Парасюк


Un ringraziamento speciale ai nostri membri e partner associati per la redazione collettiva di questa raccolta!

In collaborazione con

European Prison Litigation Network
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