Risorse giuridiche

LUGLIO-SETTEMBRE 2025

12 Paesi

Questa raccolta riunisce le più importanti sentenze e decisioni in materia penitenziaria emesse dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e dalla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Riportando le principali tendenze della giurisprudenza penitenziaria europea, si propone di aiutare gli operatori giuridici del settore penitenziario nella ricerca e nel contenzioso, nonché di individuare i punti ciechi della giurisprudenza europea per costruire percorsi di contenzioso strategico.



MAGYAR E ALTRI c. UNGARIA (dec.) ■ Ricorsi n21083/23 e altri 7

Rigetto da parte dei tribunali nazionali della richiesta, presentata da diverse persone detenute, di revisione delle sentenze di condanna all’ergastolo, riconosciuta dalla Corte in precedenti sentenze come “irriducibile”: inammissibile (manifestamente infondata).

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TAŞ c. TURCHIA (dec.) ■ Ricorso n40924/19

Due mesi di ritardo nel fornire ad un carcerato l’equipaggamento medico prescritto dal medico (per il mal di schiena); il ricorrente non ha dimostrato di avere presentato la domanda di richiesta per l’equipaggiamento all’amministrazione carceraria: inammissibile (manifestamente infondato).

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HAYES E ALTRI c. IL REGNO UNITO ■ Ricorsi n56532/22 e altri 2

Nessun rischio di una sentenza all’ergastolo senza condizonale, irriducibile de facto e de jure. nell’eventualità dell’estradizione del ricorrente, e condanna, negli Stati Uniti; rilascio compassionevole considerato un meccanismo di revisione soddisfacente; obbligatoria condanna all’ergastolo non considerata eccessivamente sproporzionata nelle circostanze del caso: nessuna violazione dell’Articolo 3.

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ZEYNALOV AND SADIGOV c. AZERBAIJAN ■ Ricorso n29041/14

Detenuto sottoposto a perquisizioni personali prima e dopo incontri con il proprio avvocato, documenti dell’avvocato sottoposti a ispezioni a seguire di incontri con il cliente in prigione, e requisizione da parte del personale carcerario di una lettera indirizzata a una terza persona, affidata dal carcerato all’avvocato perché fosse spedita; intereferenza nelle comunicazioni tra avvocato e cliente senza nessun previo sospetto di illecito; il fatto che la lettera non fosse indirizzata all’avvocato del carcerato non giustifica l’interferenza: violazione dell’Articolo 8.

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UCRAINA E OLANDA c. RUSSIA [GC] ■ Ricorsi n8019/16 e altri 3

Prassi amministrative nel territorio occupato dell’Ucraina risultanti in gravi violazioni di diritti umani, perpetrate dalle forze russe, o affiliate.

Uccisioni stragiudiziali, anche durante la detenzione, di civili e prigionieri di guerra: violazione dell’Articolo 2.

Tortura e trattamento inumano e degradante e terribili condizioni di detenzione di civili e prigionieri di guerra: violazione dell’Articolo 3.

Obbligo ai lavori forzati per civili e prigioneri di guerra: violazione dell’Articolo 4 § 2.

Illegittime e arbitrarie detenzioni di civili: violazione dell’Articolo 5.

Rimozione e trasferimento ingiustificati di civili in detenzione e implementazione di misure di filtraggio: violazione dell’Articolo 8.

Fallimento da parte del Governo convenuto di presentare le informazioni richieste dalla Corte: violazione dell’Articolo 38.

Articolo 46: Stato convenuto ha l’obbligo di rilasciare o riconsegnare in sicurezza tutte le persone private di libertà nei territori ucraini occupati dalle forze russe o affiliate in violazione dell’Articolo 5 prima del 16 settembre 2022 e ancora in custodia delle autorità russe.

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GULLOTTI c. ITALY ■ Ricorso n64753/14

Ingiustificate limitazioni aggiuntive del diritto alla corrispondenza del ricorrente sottoposto a regime speciale di detenzione (‘41bis’): violazione dell’Articolo 8.

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ZLOBIN E ALTRI c. RUSSIA ■ Ricorsi n9096/13 e altri 9

Organizzazione per i diritti delle persone detenute e il suo direttore obbligati a cancellare e smentire pubblicazioni sulle condizioni di detenzione, così come maltrattamenti e torture in una colonia penitenziaria per donne a seguito di una causa per diffamazione: violazione dell’Articolo 10.

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GÜNGÖRAY c. TURCHIA ■ Ricorso n33975/21

Detenuto con asma allergica esposto a fumo passivo per un anno e sette mesi a dispetto delle indicazioni contenute nelle cartelle cliniche, consiglianti il trasferimento in una cella per non fumatori; trasferiment non effettuato dopo che il rischio di COVID-19 era diminuito: violazione dell’Articolo 3.

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SENTENZE SOMMARIE

Russia |Condizioni inadeguate di detenzione durante il trasporto di persone detenute – temperature inadeguate, mancanza di aria fresca, luce elettrica o naturale mancante o insufficiente, nessun accesso o accesso ristretto ai bagni, sovraffollamento, assenza di finestre, fumo passivo, trasporto notturno (Sokolov e Medvedkova c. Russia, n. 42076/20 e 43729/20, 110 luglio 2025):  violazione dell’Articolo 3.

Russia | Costante videosorveglianza di persone detenute in custodia cautelare o strutture di detenzione post-condanna, incluse stanze da bagno e/o doccia, effettuata da operatori del sesso opposto; restrizioni alle visite dei familiari in strutture per la custodia cautelare; impossibilità di prendere parte alle elezioni parlamentari (Tingayev e Altri c. Russia, n. 42870/16 42870/16 e altri 12, 10 luglio 2025): violazione dell’Articolo 8; violazione dell’Articolo 3 del Protocollo n. 1.

Ucraina | Persone detenute condannate all’ergastolo private di prospettive chiare e realtistiche di scarcerazione anticipata fino alla riforma del 3 marzo 2023 (Kovalenko e Altri c. Ucraina, n22971/19 e altri 24 , 28 August 2025): violazione dell’Articolo 3 per il periodo intercorso dalla data delle condanne definitive all’ergastolo fino al 3 marzo 2023; nessuna violazione dell’Articolo 3 dopo quella data.

Armenia | Persone detenute con problemi di salute (grave diabete, patologie cardiache, seri problemi di mobilità) sprovviste di trattamento medico adeguato; uso limitato delle strutture sanitarie, perché non accessibili a persone con mobilità ridotta; no assistenza giornaliera prevista per somministrazione di medicinali e la cura dell’igiene personale, eseguita da altre persone detenute (Grigoryan c. Armenian. 14875/23,  28 agosto 2025): violazione dell’Articolo 3.


YALAHOW c. REGNO UNITO (dec.) ■ Ricorso n42341/21

Revoca del permesso concesso ad una persona detenuta mentre scontava una condanna a tempo determinato: inammissibile (incompatibile ratione materiae).

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TATIČ c. SLOVACCHIA ■ Ricorso n8280/23

Meticolose perquisizioni personali di una persona detenuta in assenza di convincenti ragioni di sicurezza, effettuate come pratica di routine: violazione dell’Articolo 3.

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GERGELY c. ROMANIA ■ Ricorso n46890/21

Rifiuto di fornire al detenuto pasti conformi alla sua nuova fede religiosa (Islam); richiesta di prove documentanti la sua conversione religiosa: violazione dell’Articolo 9.

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AKTAŞ E ALTRI c. TURCHIA ■ Ricorsi n7199/20 e altri 6

Rifiuto da parte delle autorità carcerarie di consegnare pubblicazioni (libri, giornali) inviate alle persone detenute per posta; misura non basata su un’analisi specifica del contenuto in grado di giustificare l’interferenza: violazione dell’Articolo 10.

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HORA c. REGNO UNITO ■ Ricorso n1048/20

Inidoneità di un detenuto condannato all’ergastolo di votare alle elezioni parlamentari del 2019: nessuna violazione dell’Articolo 3 del Protocollo No. 1.

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SENTENZE SOMMARIE

Russia | Condizioni inadeguate di detenzione durante il trasporto delle persone detenute  – sovraffollamento, mancanza o scarsa qualità della biancheria da letto e lenzuola, nessun accesso o accesso ristretto alle docce, bagni o acqua calda (Mazurin e Grebennikov c. Russia, n. 49870/20 e 3757/21, 18 settembre 2025): violazione dell’Articolo 3.


C.J. [GC] ■ Caso C‑305/22 (Domanda di pronuncia pregiudiziale , Romania)

La decisione dell’autorità giudiziale esecutiva di rifiutare l’esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo (MAE) emanato a seguito di una sentenza penale, e di assumersi la responsabilità delll’esecuzione della sentenza, è assoggettata al consenso dello Stato emanante il Mandato, in conformità con le regole definite nella Decisione Quadro 2008/909.

Lo Stato emanante potrebbe rifiutare l’assunzione di responsabilità da parte dello Stato eseguente sulla base di considerazioni riguardanti la sua politica penale, anche nel caso in cui valutazioni riguardanti la reintegrazione della persona ricercata nella società tenderebbero in favore dell’esecuzione della sentenza in un altro Stato Membro.

Nel caso in cui lo Stato eseguente non si è attenuto alla procedura descritta dall’Accordo Quadro per il riconoscimento della sentenza e l’assunzione di responsabilità, lo Stato emanante rimane in diritto di eseguire la sentenza e, dunque, di mantenere il MAE.

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In collaborazione con

European Prison Litigation Network
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